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GIANGUIDO


PALUMBO


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 Come un pomodoro al sole di sempre

 

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Venezia 5 maggio 2000

Fucsia

Non ti guardo più col gomito appoggiato
e la mano sotto il mento,
quasi a sostenere i dubbi o la stanchezza.
Mi piace troppo il cielo segreto e distante
per potere accettare solamente il tuo viso vicino,
così concreto e decifrabile.

Ormai gli umani mi deludono, senza vere sorprese.
Aspettiamo da anni i marziani, ma che noia, non arrivano mai.

Sarebbe da vedere : le razze, il razzismo ?
NO ! Siamo uguali ma diversi.
SI però che neri !
Quanti Immigrati volete ? Quanti poveracci potete ?
Basta !! Le nostre Genti non ne possono più!
Egoisti, anche noi una volta ( e dai e dai ).

In quel momento bussò alla porta qualcuno.

Andarono ad aprire assieme, continuando a litigare
e apparve un nuovo essere fucsia, a sei zampe
che emetteva strani suoni e luci e odori
e soprattutto che aspettava tranquillo di entrare.
E dietro, una fila infinita di simili, silenziosi, ordinati
tutti uguali, veramente uguali !

Ammutolirono tutti e d’istinto, per paura e riverenza,
quasi s’inchinarono dicendo: “Prego”.
La sfilata d’ingresso non finiva mai
e tuttora si aspetta che entrino tutti.

Cerca di capire:
il fucsia non era previsto.

pagi




Puglia 2005

 

 

 

 

 

 

Foto e testi di Gianguido PAGI Palumbo
last update: 23/05/2011 11.07.15