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Dal 1971, primo anno di università a Venezia, considero e vivo la Politica come parte essenziale della vita quotidiana. Non sono iscritto ad alcun partito. Di seguito una sorta di mio Blog di riflessioni.

Berlino luglio 2008  foto PAGI

Riflessioni sull’Italia di oggi e dell’altro ieri : 2000-2008.

Roma 27 maggio 2008

 

A mente fredda

Oggi, dopo oltre un mese di riflessioni e letture, i primi atti del Governo Nazionale, di quello Romano con il Sindaco (ex) fascista Alemanno, e le prime avvisaglie di comportamenti sociali derivati, posso riprendere le mie riflessioni a mente più fredda.

 

Innanzi tutto per constatare che mi sento un orfano politico, accanto credo a qualche milione di persone in tutta Italia, che non solo sono rimasti-e stupiti per i risultati elettorali nazionali e locali ma ancor più sono delusi e arrabbiati per le reazioni, pur diverse, di tutti i Partiti del Centro Sinistra, dal PD ai Verdi passando da Rifondazione etc.

Ci sentiamo orfani perché le reazioni dei singoli dirigenti politici di “sinistra” non ci piacciono ed anzi ci fanno arrabbiare e preoccupare ancora di più dei risultati stessi delle Elezioni: superficiali, scomposti, inconsistenti, legati ai soliti schemi interpretativi, preoccupati per di più dei loro micro-macro poteri dentro e fuori i loro partiti grandi piccoli e medi. Gentilmente definibili come “inadeguati” ad affrontare un momento storico veramente importante per tutto il Centro-Sinistra italiano.

 

La brutta sensazione di sentirsi Orfani Politici si aggrava quando non riusciamo a capire come reagire, cosa fare per non richiuderci istintivamente nelle nostre vite private a sfogarci fra noi simili. Ma sentiamo che non possiamo e non dobbiamo rimanere a lungo passivi, inattivi, succubi della inadeguatezza, incapacità, insensibilità degli ex nostri referenti politici appartenenti ad un ventaglio di storie e posizioni più o meno vicine fra loro.

 

Forse la reazione più preziosa e ricca di potenzialità è proprio quella di non tenerci tutto dentro, di comunicare fra noi e con “loro”, senza scaricare responsabilità o aggredire e insultare ma proponendo una varietà di riflessioni che possano servire a noi ed a chiunque per cercare di capire meglio confrontando analisi e interpretazioni e se possibile anche idee e proposte.

 

 

Una delle questioni che mi sembrano importanti è quella dell’analisi delle identità politiche partitiche e della valutazione del perché della supremazia numerica del Centro Destra italiano contemporaneo così come si è formato negli ultimi 15 anni circa : Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord ( + La nuova Lega Meridionale di “Lombardo” ).

 

E’ da anni che ascoltiamo la seguente tesi elaborata da più parti del Centro Sinistra :  il Centro Destra italiano è una accozzaglia contraddittoria di Partiti che non possono governare perché confliggono fra loro in modo plateale : il Fascismo nazionalistico centro meridionale di AN, il Leghismo separazionista e razzista settentrionale, l’Affarismo NeoLiberista opportunista e il legalista di Forza Italia. Questi Partiti esprimerebbero origini e interessi così contrapposti che al di là di convenienze e convergenze di Potere nazionale e locale non possono andare.

 

Eppure questa tesi si è scontrata con ben 4 riproposizioni vittoriose di questa coalizione che anzi questa ultima volta si è rafforzata pur in assenza del partito di Centro di Casini.

 

Credo che la tesi della fragilità dell’attuale Centro Destra Italiano sia gravemente errata perché si basa sul valutare come determinanti, ai fini della attrazione dell’Italiano-a medio, alcune componenti della proposta politica che appaiono “fondamentali” : la contraddizione fra Federalismo-Separtismo della Lega e Nazionalismo unitario di AN, la contraddizione fra Statalismo di AN e neoliberismo di Forza Italia, la contraddizione fra collusione mafiosa di Forza Italia e anti meridionalismo della Lega.

 

Io credo invece che il grado di coesione e vicinanza valoriale, culturale e umana fra i tre principali Partiti dell’attuale  CentroDestra Italiano ( i loro Dirigenti, gli iscritti, e gli elettori ) sia molto più forte e coerente di ciò che appare e Non si basi su quelle componenti così strettamente “politiche” ma su altre molto più profonde ed influenti.

 

  1. Il rapporto con la Cultura : l’Ignoranza media li accomuna fortemente in una sorta di rifiuto originario della Cultura, dell’Arte, della Filosofia, che mostra in fondo una comunanza di origini sociali, quasi di “classe”. Berlusconi, Fini e Bossi, sono umanamente molto più simili di quanto non sembri. E tale fondo comune di Ignoranza è la componente più forte ed efficace di Identità pre-politica che li fa sentire vicinissimi alla grande maggioranza di Italiani che a sua volta si identifica benissimo in loro. Questa grande parte di Italiani, di ogni parte d’Italia, li ha espressi politicamente e Loro li capiscono bene e trasformano questa sintonia in Politica, in Slogan, in Comunicazione, in Azione e in Governo, nazionale e Locale.
  2. Il rapporto con il Denaro e con il Lavoro : all’interno di quella cultura il valore del Denaro e del Lavoro come componente essenziale della Vita umana è determinante per definire una Identità sociale ma anche immediatamente delle richieste e delle politiche coerenti che “rispettino” il guadagno individuale e le possibilità di spesa. Il Lavoro è posto sicuro, come Impresa intoccabile, come rifiuto di tassazione ingiusta etc…
  3. Il rapporto con l’altro Sesso : per gli Uomini il maschilismo istintivo, latino e italico, è un fortissimo sentimento e pratica comune che unisce i 3 PartitiPersone, e trova una perfetta specularità nelle Donne consenzienti e partecipanti a tale schema del tutto tradizionale nella divisione di ruoli della vita familiare e sociale. L’Omosessualità è decisamente rifiutata e combattuta per non parlare della transessualità.
  4. Il rapporto con il Mondo e con Gli Altri : l’ignoranza include e comporta  e sostiene l’egoismo, la chiusura, l’autonomia autarchica da qualunque altro, da altri Paesi e quindi anche dall’Europa, lo scarso interesse per il Futuro, per il “pianeta”. Gli Altri sono una minaccia concreta, per la condivisione del Denaro e del Lavoro, ma anche per il confronto con altre culture. Il Razzismo nazionale, Nord contro Sud se non alleati da interessi comuni, e quello internazionale, contro gli Stranieri ne è una coerente articolazione.
  5. Il rapporto con la Fede e la Religione : la superficialità formale ed opportunistica con la quale l’Italiano Medio elettore del CentroDestra vive e pratica la sua “religiosità” conformista è un altro collante culturale e sociale che purtroppo la stessa Chiesa accoglie e sfrutta, in crisi di vocazioni e adepti in una società occidentale sempre più “materialista. 

 

E tutte queste componenti fondative della Identità Politica dell’attuale CentroDestra italiano sono state perfettamente coltivate ed accentuate proprio dal Sistema RadioTelevisivo Privato, che ha contaminato supinamente anche gran parte di quello Pubblico, monopolizzati negli ultimi 20 anni guarda caso dal loro Leader Politico che proprio su quel potentissimo sistema di ComunicazioneInformazioneFormazione ha basato il suo successo e Potere, con la colpevolissima passività e sottovalutazione oggettiva di tutto il CentroSinistra.

 

 

Un’altra riflessione speculare, che mi sembra altrettanto importante, riguarda invece la modificazione variegata della, delle Identità del Centro Sinistra Italiano negli ultimi 30 anni circa, dal 1975 al 2005 e fino ad oggi.

 

Credo che il grado di coesione dei diversi Partiti del CentroSinistra Italiano sia più basso di quello appena sintetizzato del CentroDestra.

Negli ultimi 15 anni circa, dal 1994 ad oggi, il CentroSinistra è risultato l’insieme di diverse formazioni storiche scomposte e ricomposte attraverso le modificazioni del PCI, del PSI, della Sinistra Cattolica Democristiana, dell’Ambientalismo Verde, con le recenti riconfigurazioni in PD (con le sue due componenti ex comunista ed ex democristiana ), Rif Com, Com Italiani, Verdi, Sinistra Democratica, Nuovi Socialisti, Sinistra Critica etc.. e le vicinanze oscillanti dei Radicali e della recente Italia dei Valori Dipietrista.

 

Ma che cosa accomuna nel profondo questo variegato CentroSinistra, in parallelo eventuale con le comunanze del CentroDestra ?

E queste eventuali comunanze valoriali e culturali sono diventate Pratiche Politiche conseguenti e in parte coerenti ?

 

  1. Cultura : è più un mito che una pratica coerente, una presunzione che una realtà, un passato che un futuro. Gli Intellettuali, quasi tutti “progressisti, democratici, di sinistra” sono una Elite privilegiata e coccolata ma poco attiva ed influente, molto egoista e opportunista. Il mito non è mai diventato politiche coerenti di investimenti nella Scuola di ogni ordine, nella Univ, nella ricerca, nella Cultura specialistica. Gli unici portatori di innovazione e stimolo sono stati alcuni assessori alla Cultura delle Città italiane che si sono sostituite ai Ministeri Competenti.
  2. Denaro e Lavoro : un mito negativo e uno positivo vissuti ipocritamente come male necessario il primo, salvo poi sfruttare ogni possibilità legale e illegale di arricchimento dei Partiti e dei Clan e dei Singoli, come obiettivo essenziale il secondo salvo poi privilegiare i forti, dimenticare e non capire i nuovi lavori, e demonizzare le Imprese come peccato e diavoli della società. Una progressiva esaltazione del Mercato e della privatizzazione dello Stato senza una analisi approfondita delle crisi dello Sviluppo e della “crescita” economica. Una sostanziale dinamica diffusa di de-responsabilizzazione figlia di un cattivo ed equivoco generatore del ’68 che allora era motivato e dirompente ma via via si è trasformato in facile codardia sociale. Un ventaglio di sentimenti, di culture contraddittorie che non ha creato un vero filo di coesione politica.
  3. Sesso e relazioni umane : il femminismo formalmente accettato o esaltato ma vissuto come minaccia e non come opportunità di cambiamento per gli uomini, le donne mai realmente valorizzate, le Donne protagoniste emergenti chiuse nelle loro nuove stanze o alla ricerca di rimasugli di potere. L’Omosessualità di fatto rifiutata, la Famiglia contraddittoriamente e alternativamente bistrattata o esaltata a seconda delle convenienze storiche.
  4. Mondo e Altri: internazionalismo proletario, egualitarismo, ecologismo, carità e amore del prossimo, mal tradotti in politiche sfasate e contraddittorie o inutilmente ideologiche senza ideali portanti. Sottovalutazione della rivoluzione mondiale delle Migrazioni e oscillazioni incoerenti fra tolleranze e inclusioni acritiche. Pacifismo generico e neomilitarismo acritico trasversali ad ogni partito e gruppo.
  5. Fede e Religione : confusione e commistione ipocrita e opportunista fra ateismo, laicismo e militanza religiosa. Abbandono diffuso del pensiero ateo e anticlericalismo volgare. Adesione superficiale e di moda a visioni extraeuropee, come il Buddismo e lo Zen o persino avvicinamento reattivo all’Islam ed in parallelo incuriosimento ludico per sette o movimenti neospirituali.

 

Roma 15 aprile 2008  ore 18

 

 

Lettera agli amici ed alle amiche sulle Elezioni Politiche

 

 

Carissimi-e

 ho bisogno di comunicarvi le mie prime reazioni.

Scrivo a caldo alcune prime riflessioni: aspetto i risultati delle
provinciali e comunali prima di scrivere un commento più elaborato che
vorrei spedire ad amici in giro per il mondo, come sfogo ma anche come
reazione ragionata per condividere una reazione che non sia la depressione,
lo sconforto e l’impotenza.Stiamo vivendo un vero e proprio…..Terremoto a 40 esatti dal 1968.  Non è un risultato di “semplice” ritorno di Berlusconi al potere, è molto di più e
sopratutto non se lo aspettava nessuno, nemmeno Loro, con queste dimensioni
quantitative e qualitative ( più di 8 punti di distacco sia alla Camera che
al Senato, e in Sicilia il Centro Sinistra che arriva al 36 % quando 2 anni
fa con la Borsellino era arrivata al 41.5 % !!!! ).

La mia reazione di vero e proprio trauma come tutti credo, sta provocando
una profonda riflessione autocritica e critica allo stesso tempo.

Autocritica perchè in sintesi credo che la Sinistra nel suo complesso ( come
famiglia multipla e complessa da centro democratico a sinistra critica etc )
NON HA, NON ABBIAMO STRUMENTI CULTURALI ADEGUATI DI INTERPRETAZIONE DEL MONDO COME SI E MODIFICATO NEGLI ULTIMI DECENNI.

Non capiamo bene, anzi capiamo male, e agiamo di conseguenza, vivendo come
in un “mondo parallelo”. Siamo ignoranti e per giunta molto presuntuosi. E
non si tratta di essere più di sinistra, più popolari, più radicali, più
laici etc, si tratta proprio di rinnovare, aggiornare, rivedere la nostra
CULTURA e solo subito dopo adeguare la Politica e i partiti e le iniziative.

nel modo più dannoso possibile a noi stessi e a tutti gli altri.Dentro questo problema principale molto complesso ne esiste una derivazione,
che consiste nella sottovalutazione del ruolo della formazione culturale,
della formazione in generale, di un Popolo in relazione alla vita :

la Sinistra forse da sempre ( Majakoskj si è ucciso perchè stava male nell’aver
capito e constatato che la Rivoluzione Russa stava sottovalutando
l’importanza della Cultura nel cambiamento di una Società ) ha
sistematicamente sottovalutato l’importanza di ciò che chiamava problemi
“sovrastrutturali” : l’educazione, la formazione, la scuola, l’univ, le
attività culturali e di svago, e poi la Comunicazione i Mass media, la TV, e
poi la Rete, insomma le Coscienze individuali e collettive delle persone.
La Sinistra per decenni ha sottovalutato le riforme dell’Istruzione,
dell’Univ, della Comun e TV, etc…concedendo guarda caso i Ministeri dei
Governi nazionali a Personaggi non adeguati e addirittura ( penultimo e
ultimo Governo Prodi ) tagliando fondi e non realizzando vere Riforme e
investimenti in tutto questo.
Il risultato, accanto a sbagli “strutturali” economici, è stato quello di
lasciar modificare le teste degli Italiani medi di ogni età attraverso una
Tv ed una Scuola profondamente negative e non stimolanti.Infine questi risultati mi hanno fatto pensare agli stereotipi storici, che
resistono, formatisi all’Estero sugli Italiani ed al quadro politico degli
ultimi decenni:  Noi siamo  ” Geniali ” ” Individualisti e narcisi” “
Allegri”  ” Buffi”  ” Teatranti “  ” Poco Seri” ” Inefficienti”  etc..

Ho pensato a Berlusconi, a Bossi, ma anche a Veltroni, a Casini, a
Bertinotti etc  e immediatamente mi è venuta in mente la COMMEDIA DELL’ ARTE
, in senso vero e proprio con tutti quei personaggi simbolici del Nord del
Centro e del Sud , nati fra il Medioevo e il Settecento, quasi 500 anni di
storia d’Italia .  Ebbene quei Personaggi erano nati da fantasie artistiche
di scrittori, di attori di artisti che avevano intuito la nostra “anima”
nazionale che dopo quasi 1000 o 500 o 300 anni si riproduce.

Arlecchino : povero del Nord, ignorante ma geniale, bellissimo colorato e
vitale, ruffiano, che risolve la sua vita servendo chiunque pur di
sopravvivere.
Pulcinella : povero del Sud, creativo, poeta, un po’ coglione e molto
ignorante, affamato e sempre alla ricerca di cibo disposto a tutto pur di
mangiare.
Balanzone, saggio bolognese forse troppo, e con lui tutte le altre maschere Lombarde, Emiliane, etc………

E fra noi   “MASCHI”   ancor di più.

 

Roma 20 feb 2007

 

Riflessioni sul Manifesto per il Partito Democratico

 

Ho letto con molta attenzione il Manifesto per il Partito Democratico scritto da 15 Saggi su incarico dei due Partiti protagonisti del progetto perché credo che in Italia sia positiva e necessaria una ricomposizione dei Partiti del Centro sinistra e spero nascano presto due raggruppamenti o federazioni o partiti,  uno democratico riformista e uno più radicale, superando le tante divisioni e competizioni attuali.

 

1° Riflessione : la composizione dei Gruppo, le motivazioni della scelta, il rapporto fra i 15 Saggi e il loro lavoro per una necessaria trasparenza.

 

Perché solamente 3 donne su 15 quando alla fine del Manifesto si auspica che il nuovo Partito sia diretto dal “ 40 % di rappresentanza minima per ciascuno dei due generi” ( ma, a proposito, il restante 20% da chi sarebbe composto da “Altri-e” ? ).

Sono molto felice comunque che fra i 15 e fra le 3 donne una sia Rita Borsellino che considero una delle teste e delle persone e dei “politici” migliori, veramente nuovi e ricchi nell’Italia di oggi.

 

Come sono stati scelti ? Hanno lavorato 4 mesi gratuitamente come “militanti” o  pagati come consulenti professionisti o una via di mezzo ?  Non avrei alcuna critica o stupore se sapessi che i 15 sono stati pagati per lavorare 4 mesi a scrivere il Manifesto ma seriamente vorrei sapere se e con quale investimento economico complessivo, per iniziare con un atto di trasparenza.

 

2° Riflessione : le parti più positive e innovative riguardano la sottolineatura forte dell’importanza del Mediterraneo e della Cultura nel suo complesso.

 

Ancora più decisamente che nel Programma elettorale dell’Unione, il Manifesto rilancia la necessità di valorizzare la componente meridionale dell’Europa non soltanto in modo retorico e inefficace.

Contemporaneamente si riprende con forza il ruolo della Cultura, dell’Istruzione, della Scuola, dell’Informazione, della Comunicazione e anche dello Spettacolo per la rinascita dell’Italia.

 

3° Riflessione : le parti più  negative o deludenti riguardano la Legalità e la Criminalità Organizzata e gli Immigrati-Stranieri.

 

Di Legalità e Criminalità, Mafia, Camorra, Ndrangheta, Sacra Corona Unita e annesse, il Manifesto scrive un solo rigo all’inizio ( “ ..il rispetto della legalità è troppe volte umiliato”) e poi una decina di righe più avanti. Quindi una valutazione di parzialità e debolezza del fenomeno e del problema ma soprattutto una valutazione che non considera determinanti l’Illegalità e la Criminalità organizzata per l’economia, la struttura del nostro Paese, nel sud ma anche nel centro e nel nord, così come nella cultura e nella società italiana. La Legalità e la Criminalità vengono così presentate quasi come fenomeni parziali, separabili da altri, da affrontare con mezzi e progetti autonomi.

Di Immigrati e/o Stranieri in Italia invece se ne scrive in pochissime righe come un problema di rispetto, di miglioramento delle politiche di flussi migratori, di accoglienza e di decenza della loro vita. Non una riga sulla ricchezza della convivenza e lo scambio culturale, sulla forza positiva delle relazioni umane, sul meticciato fecondo, sul collegamento fra Migrazioni e Relazioni Internazionali e Cooperazione. Molto lontano da un bellissimo intervento di Umberto Eco ad un convegno nazionale sulla Cultura convocato dall’ex PCI o PDS ormai più di 10 anni fa, in cui l’ “Intellettuale d’area” dichiarava che l’unica vera grande sfida del prossimo futuro nel mondo per le Sinistre, per i democratici e progressisti sarebbero state le Migrazioni Mondiali dei Popoli e la loro gestione politica,sociale, economica e culturale.

Infine devo ammettere che avendo riletto solo pochi giorni prima di questo Manifesto 2007 per il PD un altro Manifesto storico molto famoso, quello di Ventotene del 1941 ( 66 anni fa ! ) scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, dedicato all’idea di una Europa Unita oltre le singole Nazioni ma anche ad un progetto di Società post Capitalistica e post Sovietica, nel confronto fra i 15 Intellettuali –Politici  di oggi e i 3 di 66 anni fa, ciò che risalta nei Tre del 1941 è lo slancio, la sfida creativa e innovativa, la dose di rischio ( Spinelli era reduce da 10 anni di carcere e 6 anni di confino !!! ) nel firmare e proporre pubblicamente quelle idee che poi in parte hanno influenzato positivamente, forse troppo lentamente, il processo di creazione dell’Unione Europea ma anche la relazione politica fra tradizioni Liberali e Socialiste.

 

Nel Manifesto del 2007 per il PD vedo e sento poco “coraggio” poco slancio, poca energia , poca cultura aggiornata e forse troppa “saggezza” mediatrice.

 

Gianguido Palumbo

 

 

Roma 22 novembre ’06

 

“L’Italia s’è desta” ?

 

Ci guardiamo allo specchio, spesso in questi ultimi anni e mesi e troppo spesso rimaniamo delusi, arrabbiati, quasi ci vergogniamo d’essere “Italiani e Italiane”.

Con il cambio di Governo abbiamo vissuto un vero senso di liberazione, tale era il bisogno di cambiare aria, di sperare e volere una rinascita di cui essere partecipi e orgogliosi. Aspettavamo di dimostrare a noi stessi, ai nostri figli e agli altri popoli vicini e lontani, che l’Italia e gli Italiani possono anche essere un Popolo e un Paese da ammirare, da imitare, dove andare non solo a mangiare, a passeggiare, a godere della storia dei paesaggi, dei sapori e dei suoni.

Certo l’aria è cambiata e il Governo nuovo sta cercando di modificare il clima e provocare un qualche rinnovamento, MA non basta, non soddisfa, non convince, non piace e rischia di naufragare ad ogni passo. Non si tratta solo di frammentarietà, litigiosità, individualismo e narcisismo, incapacità di lavoro comune, di comunicazione, di chiarezza, di coerenza, di efficacia (elenco insufficiente e già molto pesante ), si tratta anche di assenza di slanci ideali, di strategie, di coraggio, di coerenza non ideologica ma operativa, di forza, di originalità nell’essenzialità.

Il Governo sta chiedendo  ( in modo confuso e indeciso ) “sacrifici” di ogni tipo a molte persone e categorie con uno spirito ragionieristico, gelidamente notarile, senza neanche la fermezza professionale e tecnica di un buon Notaio o di un buon Ragioniere. In altri casi si sta proponendo come un Mister, un Coach, un Allenatore di una squadra che chiede ai suoi di “vincere” la gara mondiale dell’economia, una maschilissima “Gara di Pil ” (Prodotto Interno Lordo)! Ma vincere cosa ? Perché ? Su chi ? Per farne cosa di quella vittoria ? E soprattutto vincere come ?

Questa ossessione della competizione internazionale sui mercati del mondo, normale e legittima fra aziende che devono lavorare e fare lavorare sulla base delle proprie capacità di produrre o fornire una offerta per una domanda sempre più articolata e complessa, non è trasportabile sul piano di una Nazione e della sua Popolazione. L’interdipendenza internazionale si basa su l’internazionalizzazione dei mercati ma soprattutto potrebbe provocare finalmente una grande sfida umana alla convivenza, alla cooperazione, alla condivisione delle crisi di “sviluppo” che stanno vivendo i Paesi più ricchi e benestanti e le crisi di “autonomia” dei Paesi più poveri e le nuove crisi di “crescita” dei Paesi asiatici come la Cina e l’India: tutte crisi d’Identità, di passaggio verso una nuova fase di mondializzazione. Non si tratta quindi di chiedere sacrifici per “restare” in un’Europa indefinibile e di vincere una gara invincibile per strappare ad altri Popoli e Paesi fette di Mercato. Quello può essere caso mai un risultato derivato dalla propria capacità di rinascita e rilancio di un’identità nazionale ritrovata e rinnovata. Si tratta invece di far vivere meglio chi sta peggio in Italia e nel resto del mondo.

 Il Programma dell’Unione aveva faticosamente provato a definire una visione del futuro prossimo ma ancora con troppa incertezza e un eccesso di complessità.

Una gran parte, credo più della maggioranza degli Italiani-e, sarebbe pronta e desiderosa di partecipare attivamente ad una rinascita, ad un rinnovamento, una ripresa socioeconomicaculturale, facendo anche dei “sacrifici” d’ogni tipo nei diversi ruoli e posizioni sociali, se solo il Governo nel suo complesso sapesse proporre un’Idea Precisa, Forte, Integrata, del prossimo futuro del nostro Paese all’interno di una visione dell’Europa e del Mondo, a partire dalla valorizzazione delle risorse e caratteristiche nazionali e dalla neutralizzazione e lenta modificazione delle componenti storiche negative.

Si dovrebbe e potrebbe puntare proprio sull’orgoglio degli Italiani-e pur nella loro diversità regionale e disomogeneità.

 

Perché innanzi tutto non è vero che di fronte alla Globalizzazione o la Mondializzazione ed alle reazioni Nazionali e territoriali regressive, non sia possibile rilanciare un orgoglio nazionale che si basi su dei veri valori, offuscati ma vivi, per rafforzare la capacità di condividere una nuova identità continentale Europea e una nuova identità Internazionale planetaria.

L’Orgoglio d’essere, pur contraddittoriamente, ITALIA e Italiani-e, è possibile e necessario proprio all’interno di un processo positivo di reciproca influenza fra una nuova coscienza umana planetaria e una nuova coscienza geoculturale locale, territoriale, senza ricadere necessariamente e inevitabilmente in nuovi Nazionalismi, Eurocentrismi, Occidentalismi.

Esistono e resistono almeno 6 motivi d’orgoglio Italiano, per altro riconosciuti da tutto il mondo, che non devono rimanere banali stereotipi o semplici premesse generiche e scontate ad analisi e progetti MA possono diventare la struttura di un progetto di Rinascita nazionale con strategie conseguenti di tipo politico-economico: i Bilanci nazionali annuali e triennali, e quelli regionali provinciali e comunali dovrebbero contenerle esplicitamente, coerentemente, efficacemente, con articolazioni differenziate secondo le specificità territoriali.

 

L’ITALIA è ancora:

 

  1. BELLEZZA, uno dei Paesi più belli, per Natura e Storia.

 

La sua bellezza complessiva e molto diversificata e la sua ricchezza storica lo hanno portato ad essere desiderato, visitato, invidiato, scelto, da milioni di persone ogni anno e ciò non può essere ridotto ad un puro esercizio, mal fatto, di rendita di posizione, di bassa amministrazione dei flussi turistici come un “settore” fra i tanti.

La nostra BELLEZZA può e deve comportare coscienza, cultura, educazione, formazione, innovazione, gestione, manutenzione, protezione, come grande progetto nazionale che coinvolga tutta la popolazione in tutto il territorio nazionale e non solo amministratori locali, albergatori, ristoratori, direttori di musei etc….

Ciò significa grandi investimenti pubblici, ed anche privati, innanzi tutto su NOI stessi come cittadini orgogliosi del nostro Paese, conoscitori, utilizzatori, protettori, amministratori, promotori. Ed anche opere pubbliche, gestioni di servizi, e certamente una politica del Turismo aggiornata. Ma i tradizionali settori coinvolti sono tanti e non solo il“Turismo”: Ambiente, Trasporti, Edilizia, Urbanistica, Cultura e Spettacolo, Comunicazione, Scuola, Università, Ricerca, Economia, Agricoltura.

 

2. CREATIVITA’: uno dei Popoli più creativi del mondo.

 

Siamo il frutto d’incroci millenari di popolazioni di tutto il mondo, di una geografia culturale che ci ha resi così e così famosi per alcuni ambiti di ricerca e d’invenzione, dalla GASTRONOMIA, alla MUSICA, dall’ARTE al DESIGN: il “Made in Italy” non è nato a caso e non è ancora morto.

Ma tale creatività “naturale”, tuttora viva, richiederebbe altrettanti investimenti pubblici oltre che privati, per coltivarla, raffinarla, sfruttarla e non lasciarla sopravvivere o morire senza attenzione, o facendola scappare altrove.

Ciò significa, nuovamente, stabilire investimenti pubblici e privati in Educazione e Formazione: uno dei tanti paradossi italiani è che abbiamo le Scuole pubbliche d’Arte, di Musica, di Teatro, tra le peggiori e povere e provinciali d’Europa, tranne rari casi. Tutto il nostro Sistema Scolastico primario e secondario e Universitario dovrebbe invece puntare molto su questi ambiti legati all’Arte ed alla Creatività Italiana per le sue ricadute sulle stesse attività del Paese e le relazioni internazionali.

 

 

 

 

3.   METICCIATO: uno dei Popoli più mescolati del mondo.

 

Frutto proprio di quegli incroci millenari di popolazioni provenienti da oriente, da occidente, dal sud e dal nord, come “Italiani” siamo oggi un potenziale territorio d’avanguardia per un Mondo sempre più meticcio e destinato alla mescolanza planetaria da vivere, sapere gestire e valorizzare. E’ proprio la nostra Identità Meticcia storica che andrebbe rivalutata, riscoperta, insegnata, comunicata, rilanciata sia per capire come siamo “nati” sia per accettare in pieno la sfida contemporanea e futura dell’accoglienza ma soprattutto della convivenza e della mescolanza così com’è avvenuto negli anni e nei secoli precedenti.

L’Italia può essere il Paese della storia, del presente e del futuro della TransEtnicità, della TransCulturalità, che va oltre la “multietnicità” perché si basa sulla trasmissione di saperi e vite, sull’accoppiamento e la creazione di nuove identità e non solamente sul “molteplice” che rimane separato e distinto.

Ma anche questo comporta investimenti in cultura, in amministrazione, in economia, in città e territori modificati e arricchiti dalla convivenza trasversale e non certo sulla costruzione di barriere, di difese, d’ostacoli, di punizioni, se non per la vera illegalità e criminalità nazionale e internazionale che sfrutta le nostre incapacità e le politiche negative e d’autodifesa.

 

4. SOLIDARIETA’: uno dei Popoli più generosi, per iniziative nazionali e internazionali.

 

Anche per la sua origine meticcia oltre che per la storia di povertà e d’emigrazione, gli Italiani si distinguono nel loro Paese e all’estero per una fortissima carica e pratica di solidarietà verso chi è in difficoltà per motivi diversi. La diffusione del Volontariato sociale e della Solidarietà Internazionale sono un segnale e un motivo di grande orgoglio e di distinzione rispetto a tutto il Mondo. Anche se esistono istinti molto diffusi d’egoismo e di razzismo, la tendenza maggiore è ancora quella verso l’altruismo, la generosità, il dono, la condivisione, la compartecipazione, la dedizione, caratteri nazionali in tutte le parti d’Italia che andrebbero valorizzati e coltivati.

Ed anche in tal caso gli investimenti in educazione, formazione, agevolazioni socioeconomiche (maggiori defiscalizzazioni ), facilitazioni e incoraggiamenti per legge d’investimenti pubblici e privati in attività sociali, in responsabilità sociale, sarebbero più che necessari, sia nel contesto interno nazionale, sia in quello della Cooperazione Internazionale.

 

5. MUNICIPALITA’: un Paese di Regioni e Comuni.

 

Forse non esiste altro Paese e Territorio del mondo così antropizzato, abitato, e composto da tante Comunità Locali antiche, come il nostro. Anche questo è un grande valore che nel mondo contemporaneo dello spirito “Glocale” è molto prezioso.  Una caratteristica storica da vivere come sapienza, come grande esperienza, pur contraddittoria ma utilissima per crescere e maturare come Cittadini del Mondo, trasmettendo ad altri Paesi e Popoli le capacità di gestione del decentramento sociale ed economico, la convivenza, l’autonomia, la cultura e le relazioni internazionali decentrate.

Ma anche questo richiede investimenti, slanci, valorizzazioni d’ogni tipo in un rilancio orgoglioso della nostra specificità “nazionale”.

 

6. MICROIMPRENDITORIALITA’: l’economia diffusa dell’impresa e dell’Artigianato

 

Se da una parte, non a caso, in Italia soffriamo molto della scarsezza d’imprenditorialità medio grande e della cultura derivata, dall’altra dovremmo valorizzare e far maturare la tradizione della Microimprenditorialità individuale, familiare e societaria, Artigiana e non. In tal caso si tratterebbe di riconoscerne la positività per la forza del protagonismo individuale e l’iniziativa personale, provocando però una maturazione culturale e professionale nei diversi settori per superare il rischio dell’eccessiva improvvisazione, competitività anarchica e infruttuosa, a favore invece della specializzazione territoriale.

Ed anche in tal caso gli investimenti dovrebbero concentrarsi nella Formazione giovanile, nella spinta al consorziamento ed all’aggregazione associativa e specializzata, e la connessione a processi economici nazionali e internazionali.

 

Questi 6 motivi d’orgoglio nazionale strategico andrebbero però accompagnati da reazioni pubbliche e private, istituzionali e sociali, alle tradizioni NEGATIVE ormai radicate nel nostro Paese che incidono fortemente sulla nostra vita collettiva e sui rapporti con il resto del mondo.

 

  1. l’eccesso di INDIVIDUALISMO che si accoppia alla bassissima cultura e coscienza sociale e istituzionale dei Beni Collettivi.

 

  1. l’alto tasso di IGNORANZA diffusa, e quindi lo scarso livello d’istruzione sia di base che medio superiore e la relativa arretratezza formativa quasi in ogni campo.

 

  1. l’alto tasso di ILLEGALITA’ in tutti gli ambienti della nostra vita e società, nei comportamenti, strutture, attività, private e pubbliche, nei risvolti “leggeri” e non criminosi e nei risvolti “pesanti” della vita economica e sociale, con accentuazioni di piccola e grande criminalità disorganizzata e organizzata, con il devastante ruolo della Mafia, della Camorra, della Ndrangheta in tutto il territorio nazionale e non solo al Sud.

 

Queste 3 componenti storiche negative sono non a caso molto collegate fra loro, troppo spesso considerate problemi isolati e isolabili, settorialmente e territorialmente, come fossero indipendenti dal resto delle questioni nazionali.

Si tratta invece di grandi problemi e caratteristiche negative che influiscono troppo sul Paese, non affrontando i quali le motivazioni strategiche d’Orgoglio sarebbero annullate o molto ridimensionate. Ognuna delle tre Negatività richiede altri investimenti pubblici decisi: leggi, fondi, controlli, amministrazioni, attività coerenti incentivanti e disincentivanti ( compresi il sistema d’istruzione a quello di comunicazione radiotelevisiva ) che incidano effettivamente per una modifica progressiva ma sostanziale dello stato di fatto radicato e diffuso.

 

Il Rilancio dell’Italia in Italia, in Europa e nel Mondo, è necessario e possibile, solamente riscoprendo le nostre grandi potenzialità storiche da valorizzare e le nostre grandi negatività storiche da neutralizzare, in una grande “campagna” nazionale istituzionale e sociale.

In questo rilancio potrebbero avere ruoli decisivi le Donne, per la loro forza e concreta determinazione ancora oggi penalizzate, ma anche i Giovani per la loro energia repressa e gli Anziani per la loro esperienza dimenticata.

 

Tutto ciò richiede però una strategia coerente di politiche economiche, integrate in ogni Finanziaria, dal 2007 in poi, superando una cultura politica che ancora ripropone la teoria dei due tempi: prima risanare i conti e poi fare le riforme.

Risanando si fanno già delle scelte che indicano comunque una qualche strategia pur confusa ed è quindi sbagliato e controproducente proporre due tempi inesistenti.

Nella Finanziaria che questo Governo ha elaborato e gestirà il prossimo anno ci sono solamente alcuni timidi, insicuri e contraddittori accenni ad una Strategia d’orgoglio e di correzioni MA è troppo poco.

Si potrebbe ancora agire nell’attività quotidiana di Governo, a scala nazionale, regionale e locale, correggendo, integrando e preparando scelte future per i prossimi quattro anni.

 

Gianguido Palumbo         

 Roma 10 novembre 2006

 

( Prima stesura il 6 maggio 2000.  Rivisto il 22 luglio 2001, il 25 giugno 2002  il 17 febbraio 2003, il 12 dicembre 2003, il 10 gennaio 2005 :  il 10 novembre 2006  ho cambiato purtroppo solamente le ultime righe sui Partiti )

 

                                                                                                                          

POLITICA 2000-6  …… appunti      di Gianguido Palumbo                                                     

 

Ogni giorno milioni di persone diverse, in Italia come in altri paesi, vivono direttamente problemi collegati, derivati da gradi questioni mondiali, internazionali, che vanno affrontate sia per la loro importanza globale sia per la loro influenza locale, individuale, quotidiana:

 

qualsiasi anziano o adolescente o adulto, maschio o femmina, vive ogni giorno sperimentando più o meno coscientemente le grandi questioni mondiali che elenco di seguito. Ed ognuno vive aspettando delle soluzioni anche parziali e reagendo come può ai risvolti pratici e concreti.

 

Si tratta di rifondare, ritrovare, Valori, Principi ma anche di saper analizzare il mondo contemporaneo con una capacità interpretativa rinnovata.

 

Mi appunto innanzi tutto un elenco di questioni mondiali sulle quali un Partito, una formazione politica, una federazione, deve fare analisi, dare giudizi, fare proposte, agire di conseguenza ai diversi livelli in cui è presente, fino al quartiere, all’ufficio, al condominio, alla famiglia.

 

E fare ciò però con grande elasticità nel tempo, seguendo l’andamento della ricerca scientifica, sociale, economica, non per cambiare passivamente ma per capire che la velocità di trasformazione del Mondo è tale che una posizione presa deve poter essere corretta anche dopo pochi mesi, aggiornata in base ai dati rilevati.

 

La staticità delle elaborazioni è uno dei più gravi difetti di una azione politica contemporanea.

 

a.       AMBIENTE : “Ma oggi come mi vesto ?”

Le modificazioni del clima nel nostro pianeta, stanno provocando sia disastri emergenziali, sia disastri economici , sia alterazioni psicologiche, sia disagi quotidiani nella vita di ogni giorno. La modificazione del clima è dovuta a comportamenti umani inquinanti, che alterano i cicli e gli ambienti originari in modi e tempi insopportabili per l’equilibrio planetario: le produzioni agricole, le economie, le abitudini alimentari, culturali, gli stati psicologici degli individui.  In tale senso la questione ambientale ed ecologica non è un settore di azione socio politico culturale, con esperti, partiti, movimenti, ma va affrontato come il problema più grave che stiamo vivendo, senza per forza dichiararsi “Ambientalisti” o “ Ecologisti” o “ Verdi”.

 

b.      SQUILIBRI MONDIALI NORD-SUD-EST-OVEST : “ Una rosa mille lire ?

Le modificazioni del rapporto fra le Popolazioni, fra i Paesi “ricchi” e quelli “poveri” : le sempre maggiori migrazioni esprimono un aspetto della globalizzazione economica – comunicativa. Il divario crescente fra Ricchezza mondiale e Povertà si può considerare il nuovo grande “conflitto mondiale di classe umana”, al di là delle singole oligarchie che governano male i paesi “poveri”. Non è “sostenibile” un andamento mondiale che si basi su tale squilibrio in crescita.

 

c.       GLOBALIZZAZIONE : “ Hai controllato la posta ? “

La Globalizzazione economica è solamente un aspetto della rivoluzione comunicativa : gli spostamenti fisici ( trasporti ) e quelli virtuali ( telefoni cellulari, fax, TV, internet..) mettono sempre più in comunicazione possibile tutto il mondo e i tempi di vita sono modificati da tale possibilità. Si sta modificando profondamente, direi filosoficamente, non solo e tanto il rapporto con lo Spazio ma soprattutto con il “tempo”: il presente vince sul passato e sul futuro, il futuro è incerto, imprevedibile e rischioso, il passato è sempre più solamente nostalgico, il presente è l’imperativo categorico. Le Nuove Generazioni vivono il presente e il loro rapporto con il lavoro, con la famiglia, con la morte e la vita, è tarato sui giorni, mesi, e non sulla Pensione di anzianità.

 

d.      FEDE E RELIGIONI : “ Ci interessano di più i  Popoli dell’Oppio o l’Oppio dei popoli ?”

Il rapporto con la religione sta assumendo nuove vie a partire dalla netta estensione del bisogno di “credere”, data la imprevedibilità del futuro. I “credenti” aumentano e soprattutto si moltiplicano le nuove piccole religioni locali, oltre all’avanzata dell’islamismo. La dimensione mistico spirituale della vita umana risulta sempre più riconosciuta e valorizzata per bilanciare la spinta al presente materiale. Dall’Oppio dei Popoli di Marx si è arrivati all’ateismo come condizione di minoranza che si sforza di mantenere una dignità lecita e responsabile.

 

e.       UOMO-DONNA : “ Omosessuali, Bisessuali, Transessuali : e io ? “

La relazione Uomo-Donna sta vivendo modificazioni contraddittorie, con spinte contrastanti fra emersione dei diritti delle donne, crisi della identità maschile, reazione maschilista alla crisi, scontro confronto nella globalizzazione fra culture relazionali molto distanti. L’avanzata tendenziale della bisessualità, della omosessualità, della ibridazione di genere in eterosessuali, comporta una nuova fase di sconvolgimento nella dinamica maschile-femminile, che incide fortemente nell’andamento individuale e collettivo delle società contemporanee, sia nei Paesi Occidentali che negli altri. Non si tratta solamente di una gestione dei Diritti ma di una analisi delle percezioni individuali e sociali e dei comportamenti antropologici derivati.

 

f.        IDENTITA’ TERRITORIALI: “ Di dove sei ? ….. In che senso, scusa ? “

La relazione fra Identità locali, nazionali, continentali, mondiali, e i contrasti schizofrenici privati e pubblici, fra spinte e interessi specifici di difesa di un tradizione, integrità, privilegi, caratterizzazioni e spinte e interessi internazionali di apertura a mercati, di scambi, di turismo e curiosità della conoscenza del mondo, attrazione di altri paesi, è oggi in una fase caotica. Ogni spinta contiene elementi rischiosi di scontro. Non può essere elaborata una “linea” diritta e sicura da applicare ovunque e comunque.

 

 

Diretta conseguenza di queste 6 problematiche mondiali due grandi questioni più “politiche” che ne derivano:

 

1.      L’importanza crescente del Governo Mondiale, o più precisamente delle Nazioni Unite, della sua riforma e delle sue conseguenze quotidiane sulla vita individuale: le guerre regionali, le guerre e le paci, le applicazioni di Diritti Umani, il governo delle economie interdipendenti.

 

2.      L’importanza crescente del Governo Europeo che incida positivamente sulle vite di milioni di persone e non venga vissuto di fatto solamente come “dittatura omologante”, espressione di limitati interessi politici ed economici.

 

 

Saper affrontare queste grandi questioni mondiali, indicando soluzioni, vie da sperimentare, è essenziale per non ridurre la Politica al problema di micro decisioni come se fossero slegate da quelle, senza respiro etico, internazionale.

 

 

Ma La “Cultura di Sinistra” è arrivata al 2000 e oltre ancora intrisa di alcune caratteristiche negative che pesano sempre più e influiscono ovunque e comunque, e vanno affrontate al più presto.

 

Ecco un secondo elenco:

 

a.       DEMOCRAZIA

Democraticismo formale: una pratica quotidiana della democrazia in situazioni private e pubbliche che disconosce le nuove condizioni della conoscenza dei processi decisionali, delle dinamiche di gruppo, ma anche delle nuove occasioni di comunicazioni, pratiche tecnologiche, dinamiche aggregative. La Democrazia praticata e proposta “dalla Sinistra” oggi è falsa, vecchia, dannosa. La Democrazia Contemporanea va rifondata, vissuta e praticata in modo nuovo nelle sue tecniche e nelle sue dimensioni valoriali.

 

b.      RESPONSABILITA’

Etica delle Responsabilità Individuali : il collettivo è una dimensione importante ma non può nascondere più la deresponsabilizzazione di ogni componente di un gruppo organizzato, dalla Famiglia, al Condominio, al lavoro, alla città ….. Ognuno deve considerarsi ed essere considerato responsabile e di conseguenza premiato e punito per ciò che fa o non fa secondo gli interessi di gruppo e sociali.

 

c.       MERITO

Il Merito e il demerito di un comportamento, azione, studio, vanno rilevati e non sottovalutati, sia per motivare un individuo, sia per gratificare che per limitare azioni “negative”.

 

d.      EFFICIENZA

Definito un obiettivo individuale e di gruppo è necessario preoccuparsi di essere efficienti nello spazio e nel tempo e ciò non può essere considerato un “peccato” quasi una stupidaggine ossessiva. Così come tale necessità non deve diventare una nuova ideologia sostitutiva : raggiungere obiettivi acriticamente, senza analizzarne il significato e le origini.

 

e.       IMPRENDITORIALITA’

L’alternativa all’aziendalismo “ di destra” non può più essere l’anti aziendalismo, il rifiuto dell’idea e della buona pratica di impresa, il rifiuto del “potere”, delle capacità gestionali. Saper fare Impresa Umana, stare in una società di affari, farla rendere, crescere, nel rispetto di regole sociali e umane è un valore nella società umana e non un altro “peccato”. L’Impresa è necessaria per vivere in una società sempre più complessa, e inoltre qualsiasi organizzazione umana di più soggetti necessaria ad effettuare un lavoro o una attività è di fatto una Impresa Umana. E’ banale ricordare che il  termine “impresa” si usa anche per descrivere una azione complessa : è stata un’impresa  raggiungere la vetta del monte ?

 

f.        SETTORIALISMO

Settori di attività : la politica di Sinistra si è sempre organizzata per “settori” ben separati  con responsabili, gruppi di lavoro, ……Questa Struttura Organizzativa in verità nasconde tuttora un concetto di Società inadeguato all’oggi, che separa nettamente, ghettizza e non facilità le connessioni, la creatività, l’efficacia di una analisi e di una azione. L’attività politica si deve riorganizzare per Progetti a tempo, non infiniti, nei quali diverse competenze dialoghino e si influenzino a vicenda.  Economia, Ambiente, Istruzione, Lavoro, Donne, Informazione e Mass media ! Quanta falsità in queste divisioni di lavoro.

 

g.       COMUNICAZIONE

Comunicazione, Promozione, Pubblicità: capire l’importanza trasversale della Comunicazione funzionale, della pubblicità e promozione delle proprie idee, delle esperienze, delle proposte, dei risultati ottenuti, è fondamentale per superare il vecchio concetto di Settore Propaganda o peggio ironizzando su come la Comunicazione venga vissuta dagli avversari politici. Ascoltare i cittadini, gli iscritti alla propria formazione, comunicare in tutti i modi vecchi e nuovi con loro, inventare forme di promozione e pubblicità delle idee elaborate in ogni occasione, è necessario per essere veramente in Comunicazione attiva e biunivoca con gli altri, con il numero maggiore possibile.

 

h.       AVANGUARDIA

Presunzione: la tradizione colta del concetto di avanguardie nella azione politica  ha consolidato una percezione di sé che si basa sulla sicurezza che “noi di sinistra” siamo i migliori della società, quelli più sensibili, preparati, intelligenti e capaci, destinati a vincere. Tale coscienza di se viene istintivamente comunicata agli altri: i cittadini, gli avversari politici, anche i ““simpatizzanti”  via via si stancano di sentirsi “inferiori” e rifiutano il rapporto. Una maggiore umiltà, capacità di attenzione e ascolto sincero,  sono essenziali per capire la società in cui si vive e non interpretarla con schemi preconcetti e per giunta spesso inadeguati ed errati.

 

i.         FORMAZIONE

E’ altrettanto e coerentemente necessario rilanciare con decisione e forza la formazione di quadri politici, amministrativi, operativi, sia professionisti sia  collegati. Il mondo intero sta sviluppando enormemente le pratiche di formazione ed aggiornamento continui per aiutare qualsiasi lavoratore, impiegato, funzionario, dirigente, a capire il mondo che cambia e saper svolgere meglio i propri compiti, 

E LA POLITICA RICHIEDE ANCOR PIU FORMAZIONE OGGI DI TRENTA O CINQUANTA ANNI FA.

 

Per finire si deve accelerare il processo di aggregazione degli attuali partiti del centro Sinistra per creare non più di due formazioni : “Partito Democratico”   e   “Sinistra Europea”.

 

 

Gianguido Palumbo

 

 

Roma 10  marzo 2002

 

Destra e Sinistra ?

 

L’autosufficenza    o   la curiosità 

 

L’autoaffermazione   o   la ricerca di Sé

 

Due aspetti basilari della differenza attuale fra una persona di “destra” e una di “sinistra”, o meglio fra chi volesse definirsi o sentirsi appartenere all’una o all’altra parte di una semplificazione politico ideale occidentale, europea.

 

Spesso, negli ultimi anni, abbiamo letto e ascoltato frasi che precisavano ”Ormai non ha più senso parlare di Destra e Sinistra….”.

Nel frattempo in Italia, in America, in Israele, ultimamente in Europa ( Francia, Portogallo, Olanda, forse Germania ) partiti di Destra riprendono vigore dopo anni di crisi e poco seguito. Certamente la globalizzazione, la mondializzazione, al di la dei suoi valori e dinamiche positivi e negativi, provoca in moltissime persone, a volte la maggioranza di una comunità o di un paese, un senso di tale insicurezza e paura del presente e del prossimo futuro da portare al bisogno istintivo di autodifesa, di sicurezze anche autoritarie, di semplificazioni che almeno illudano sulla possibilità di arginare le crisi.

 

Sforzandosi di andare oltre le definizioni tradizionali, politiche in senso stretto, di Destra e Sinistra è oggi possibile definire una differenza ideale ?

 

Credo di sì. Le due coppie di valori che mi sembra possano veramente dividere se non contrapporre due persone, due gruppi di persone, due culture e tradizioni( ? ) sono basate sul rapporto con Sè stessi e con gli altri:

 

l’autoaffermazione e l’autosufficenza di Sè = Destra

 

in contrapposizione a

 

la ricerca di Sé e la ricerca degli altri = Sinistra

 

DESTRA ?

Una persona è definibile di “destra”, e la cultura di “Destra” si basa su questo, quando si accontenta di quello che è, è sufficiente a Sé stessa, è sicura di ciò in cui crede, non è disposta a metter in dubbio le proprie convinzioni, non è interessata al mondo che non conosce, agli altri diversi da lei, non è curiosa d’istinto, per formazione e cultura familiare, per dna accumulato.

La sua vita è basata sull’autoaffermazione e sull’autosufficienza che quindi la portano alla difficoltà di confronto con gli altri, alla tendenza verso il comando e lo scontro, la violenza, l’eliminazione del nemico e contemporaneamente all’immobilità, alla difesa del proprio territorio sia fisico che psichico, alla difesa delle tradizioni tal quali.

E’ conseguente che in generale l’Arte, gli artisti, in tutte le loro direzioni, siano considerati dei pazzi, degli sventurati, degli anarchici o dei comunisti, comunque pericolosi per l’ordine culturale e sociale costituito. In generale i veri o comunque grandi artisti, proprio in quanto “ricercatori irrequieti” insoddisfatti di sè e del mondo, sono sempre stati più vicini ai movimenti, alle idee politiche progressiste o di “sinistra” o comunque innovative, ancora prima di ogni possibile utilizzo storico del termine “Sinistra”.

 

SINISTRA ?

Una persona potrebbe essere definibile di “Sinistra” quando NON si accontenta di quello che è, ha molti dubbi, non è sicura di ciò in cui crede, è molto aperta al mondo circostante, agli altri, è sinceramente curiosa perché solamente cercando, scoprendo, sta meglio.

La sua vita è basata sulla Ricerca di Sé stessa, sul dialogo effettivo, sull’ascolto degli altri, sul rifiuto del proprio istinto di violenza e di sopraffazione del nemico o avversario, sul rispetto delle tradizioni funzionale al proprio rinnovamento, perché le radici sono indispensabili per crescere, sulla cura del proprio territorio ma aprendolo, pur con delle regole comuni, all’arrivo di nuovi abitatori e frequentatori.

L’Arte è quindi percepita come una straordinaria fonte di conoscenza, di interpretazione libera del mondo e gli artisti sono molto amati perché considerati degli esseri umani con una sensibilità diversa e superiore rispetto alla maggioranza delle persone.

 

Secondo questa identificazione, molte persone, gruppi, movimenti, partiti, che non esprimessero tale condizione percettiva e reattiva al mondo, in verità non dovrebbero essere considerate “ di Sinistra” proprio perché non “contengono” quella “dinamicità” vitale che contraddistingue la spinta al continuo miglioramento e cambiamento del mondo: cioè non sono “ispirate”.

 

Così infatti ha sintetizzato egregiamente la grande poetessa polacca Wislawa Szymborska nel suo discorso di accettazione del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996.

 

L’ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere… Tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con Passione e Fantasia, sono ispirati.. Il loro lavoro può costituire un incessante avventura se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove e malgrado le difficoltà e le sconfitte la loro curiosità non viene meno. L’Ispirazione qualunque cosa sia, nasce da un incessante “non so”.

Anche i carnefici, i dittatori, i fanatici, i demagoghi in lotta per il potere, con l’aiuto di qualche slogan, amano il proprio lavoro e lo svolgono con zelante inventiva. Ma loro “sanno”, e ciò che sanno gli basta una volta per tutte, non provano curiosità per nient’altro, perché ciò potrebbe indebolire i loro argomenti. E ogni sapere da cui non scaturiscano nuove domande diventa in breve morto, perde la temperatura che favorisce la vita.”

 

Parole e senso

 

Credere  Obbedire  Combattere

 

A questa triade tuttora efficace per sintetizzare lo spirito di una cultura militante, forse non solo di destra, mi viene quasi da contrapporre o almeno da affiancare un’altra triade:

 

Dubitare  Discutere  Comunicare

 

E ancora ….

 

Dio  Patria   Famiglia

 

A quest’altra triade tuttora efficace mi verrebbe da affiancarne un’altra:

 

Materia  Mondo  Moltitudine                                                                            

 

Gianguido Palumbo

 

 

Foto e testi di Gianguido PAGI Palumbo
last update: 23/05/2011 11.07.14