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Venezia 23 agosto 1996 Il buco Come non detto. Scritto mai, piuttosto pensato appena. Non ne vale la pena. E’ una scogliera insipida da sgranocchiare distratti in attesa di altri gabbiani. E se non vale, fa lo stesso. Come non fatto. Accaduto e basta, senza volontà. Scrittura colposa, omertosa: la condanna assicurata la delusione affrettata la conclusione sofferta e una coperta appoggiata. Tu non capirai, lui non capirà, io non capirò figurati adesso. E se poi piove ? Ci rifugiamo in spiaggia, bagnati da due acque oligominerali naturali. E la bambina correrà quasi sola, quasi serena verso un punto della sabbia per scoprire che c’è un buco. E il buco si allargherà d’improvviso e la bambina piangerà sgomenta. Arriverà il cavallino per distrarla al trotto senza fantino e le lacrime leccherà con la lingua ruvida irritando la pelle bianca del viso: ma va bene così. Ma non è detto. Come non detto. pagi |
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Foto e testi di Gianguido PAGI
Palumbo
last update:
23/05/2011 11.07.15