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Roma 20 marzo 2003
Così non va
Un muscolo si muove ritmicamente, e non è rosso
per battere il tempo di un suono felice e dinamico
un suono vitale lontano mille miglia dalla morte possibile
e pur così vicina.
Una lingua permette il piacere di un sapore
familiare
necessario quanto mai
per sentirsi sicuri di esistere
anche attorniati da passaggi epocali
che ci sfiorano ci toccano ci cambiano
impercettibilmente o drasticamente
a seconda della nostra posizione sulla terra.
Non possiamo sottrarci, no, ma astrarci forse
per respirare e sospendere il giudizio, mentre il cuore vero
annaspa.
Cosa ci toccherà vedere ?
Vorremmo un po’ di pace
ma che vuol dire veramente se nel mondo senza contare le guerre
Si muore di fame
Si muore di sete
Si muore di male
Si muore di inerzia
Si muore di niente
Si soffre di tutto.
E noi, pochi, di meno
continuiamo imperterriti, ormai assuefatti
al massimo stressati, ammalati, infelici, nervosi, irrequieti
e poi, ogni tanto ci fermiamo attoniti
urliamo qualcosa per un’ora
e torniamo esausti davanti a milioni di schermi azzurrati.
Così non va e non potrà andare per molto.
pagi |
